OSSERVATORIO DI MONTEROTONDO
L’ associazione culturale Osservatorio di Monterotondo nasce nel marzo del 2010 quando un gruppo di amici dell’architetto Fosco Cavallini decise di dar vita al suo desiderio di aprire alla cittadinanza la cappella di Scafurno, da lui acquistata nel 2001 e restaurata.
L’associazione persegue i propositi dell’architetto Cavallini, che auspicava la valorizzazione di tutta la zona di Monterotondo, attribuendo particolare valenza alla risorsa rappresentata dai parchi di tre ville vicine, Rodocanacchi, Maurogordato e Morazzana, tutte di proprietà pubblica, oltre ottanta ettari di verde ricchi di storia, architettura, arte, botanica che, riuniti nel grande parco di Monterotondo, costituirebbero un unicum di grande valore a disposizione della cittadinanza livornese.
L’associazione raccoglie progetti, proposte e desideri sul territorio periurbano di Livorno da chiunque condivida l’idea che la valorizzazione dei luoghi accompagnata dalla ricerca storica, sia un metodo necessario non solo per comprendere e vivere meglio l’oggi, ma per delineare scelte e progetti per un futuro migliore e sostenibile.
L’associazione persegue i propositi dell’architetto Cavallini, che auspicava la valorizzazione di tutta la zona di Monterotondo, attribuendo particolare valenza alla risorsa rappresentata dai parchi di tre ville vicine, Rodocanacchi, Maurogordato e Morazzana, tutte di proprietà pubblica, oltre ottanta ettari di verde ricchi di storia, architettura, arte, botanica che, riuniti nel grande parco di Monterotondo, costituirebbero un unicum di grande valore a disposizione della cittadinanza livornese.
L’associazione raccoglie progetti, proposte e desideri sul territorio periurbano di Livorno da chiunque condivida l’idea che la valorizzazione dei luoghi accompagnata dalla ricerca storica, sia un metodo necessario non solo per comprendere e vivere meglio l’oggi, ma per delineare scelte e progetti per un futuro migliore e sostenibile.
Stemma famiglia Calamai.
Cappella di Scafurno, altare.
Foto di Laura Bolognesi
Cappella di Scafurno, altare.
Foto di Laura Bolognesi